È già trascorso poco più di un mese dal mio arrivo a Juba in qualità di capo progetto per OVCI e, se da un lato sembra che il tempo sia volato, dall'altro, riflettendo su tutto ciò che è accaduto in questo periodo, mi sembra di aver vissuto un'eternità.

L'inizio di una nuova esperienza lavorativa è sempre pervaso da entusiasmo ed energia, ma nel mio caso è stato anche accompagnato dalla consapevolezza delle difficoltà che avrei affrontato operando in un contesto sensibile come il Sud Sudan, e su un tema delicato come l'educazione inclusiva dei bambini con disabilità.

1Con mia grande sorpresa, ho scoperto un mondo che non mi aspettavo di trovare. Le mie giornate, sempre illuminate dal sole, iniziano in ufficio, circondata da uno staff propositivo, competente e profondamente dedito alla causa, che mi sta insegnando molte cose su un contesto ed un ambito a me nuovi.

Ho avuto anche l'opportunità di visitare le scuole target del progetto e di incontrare gli alunni destinatari delle nostre attività, così come il corpo docente che già collabora con OVCI in relazione, appunto, al progetto 4301 finanziato da CBM da diverso tempo.

In particolare, una delle prime attività realizzate dopo il mio arrivo insieme agli insegnanti è stata proprio un ciclo di giornate di formazione per loro sul piano educativo personalizzato e successivamente sulla lingua dei segni, per consentire loro di comunicare in modo sempre più efficace con gli alunni con disabilità.2

L'impegno, il desiderio di imparare e di mettersi in gioco per garantire ai bambini un'educazione inclusiva e di qualità sono stati il motore trainante di queste lunghe giornate di formazione.

Una delle sorprese più belle per me è stata l'opportunità di apprendere qualche espressione colloquiale utilizzando il linguaggio dei segni proprio dal mio collega non vedente, che aveva a sua volta appreso in precedenza le tecniche di insegnamento della lingua dei segni per i non vedenti.

Il desiderio di migliorarsi e di migliorare, insieme all'incredibile resilienza di questo popolo ed in particolare delle persone che collaborano con OVCI, rappresentano la più grande risorsa per le nostre attività. Sono felice dell'opportunità di crescita professionale e soprattutto personale che OVCI mi ha concesso, e non vedo l'ora di scoprire cosa ci riserveranno i prossimi mesi.

Seguiranno aggiornamenti! E intanto, un abbraccio da Juba! 

Ilenia LAGANÀ, Capo-Progetto SIBC educativo

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